I sindaci del territorio ‘Sannio Falanghina’ Mario Scetta (Castelvenere), Floriano Panza (Guardia Sanframondi), Marco Razzano (in rappresentanza di Sant’Agata dei Goti), Pompilio Forgione (Solopaca) ed Erasmo Cutillo (Torrecuso) si sono ritrovati presso la Casa Comunale di Castelvenere, annuncia un lungo comunicato stampa.
Alla presenza di Giovanni Zanone (in rappresentanza del Comune di Benevento, da sempre invitato alle riunioni programmatiche), sono state affrontate diverse tematiche:
– riflessione degli amministratori è partita da un bilancio della cerimonia inaugurale svoltasi a Benevento lo scorso 16 febbraio. In particolare è stata analizzata la posizione assunta dalla Camera di Commercio sannita. Da parte dei sindaci non è emerso nessun elemento di contrapposizione, ma ancora una volta è stata manifestata la volontà di condividere il tavolo di ‘Sannio Falanghina’ con tutti i protagonisti della filiera vitivinicola sannita, consapevoli che questo riconoscimento ha avuto il merito di lanciare un sasso nello stagno, creando un movimento ondoso che fa emergere anche le criticità che si dovranno affrontare in questo intenso anno;
– Erasmo Mortaruolo, pure presente all’incontro in qualità di delegato dal presidente Vincenzo De Luca per le iniziative di ‘Sannio Falanghina’, si è soffermato sul determinato impegno a sostenere le iniziative della ‘Città Europea del Vino’ manifestato dallo stesso De Luca nel corso della cerimonia inaugurale di Benevento. In merito ha illustrato ai sindaci che il governo regionale sta lavorando per predisporre uno specifico Programma operativo complementare (Poc) come valido contributo per elevare l’asticella organizzativa delle iniziative più importanti;
– si è discusso, poi, della partenza sul campo del progetto BioWINE (Biological Wine Innovative Environment), che si intreccerà in più fasi con lo snodarsi delle attività della ‘Città Europea del Vino’. Il progetto, finanziato per circa 550mila euro dal Pon Governance e Capacità istituzionale 2014-2020, coinvolge le quattro realtà sannite di Guardia Sanframondi (ente capofila/beneficiario), Castelvenere, Sant’Agata dei Goti e Solopaca, insieme a quella irpina di Castelfranci, con Caggiano e Sant’Angelo a Fasanella in provincia di Salerno e Grumento Nova e Roccanova in provincia di Potenza. Ente cedente è il Comune di San Pietro a Feletto, in provincia di Treviso. L’iniziativa prevede il trasferimento nelle realtà del Meridione del “know-how” e degli strumenti già sperimentati dai comuni dell’area della DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) di Conegliano-Valdobbiadene per la definizione e l’approvazione di un regolamento intercomunale di polizia rurale quale strumento atto a fornire un quadro normativo unitario e aggiornato, che sia allo stesso tempo condiviso dalle amministrazioni preposte al governo delle politiche del settore ambientale, urbanistico e veterinario;
– L’attenzione è stata rivolta anche al Vinitaly, il Salone internazionale dei vini e dei distillati in programma a Verona da domenica 7 a mercoledì 10 aprile. In quella sede la ‘Città Europea del Vino 2019’ animerà sia gli spazi degli eventi del padiglione che ospita la Regione Campania che quelli dell’Associazione Nazionale delle Città del Vino, che per la prima volta partecipa alla manifestazione veronese con un proprio stand allestito nel padiglione 8 (area espositiva G7);
– Nell’imminente si sono messe in atto altre due iniziative che si svolgeranno una a Milano e l’altra a Roma, i cui programmi saranno definiti nei prossimi giorni;
– Infine sono state comunicate le date in cui il Treno storico della falanghina farà tappa nelle stazioni della “ferrovia del vino”. Si parte a metà aprile con la proposta di Sant’Agata dei Goti per concludere ad inizio settembre con Torrecuso, toccando nell’ordine anche Solopaca, Guardia Sanframondi e Castelvenere. A bordo di vetture d’epoca trainate da una locomotiva a vapore i turisti del vino partiranno dalla città di Napoli per raggiungere le realtà sannite di affermata produzione vitivinicola, seguendo le orme dei commercianti che fino agli anni ’80 del secolo scorso giungevano nel Sannio per l’acquisto delle uve.