Nell’ambito di un progetto inserito nel proprio Piano di Sviluppo Locale dal GAL “Alto Casertano”, Slow Food Campania e Fondazione Slow Food per la Biodiversità, in collaborazione con le Condotte Slow Food “Massico e Roccamonfina”, “Matese”, “Volturno”, stanno realizzando nel territorio dell’Alto Casertano un Presidio della Biodiversità.
Dopo una prima fase, consistente nel censimento della biodiversità esistente, sono stati catalogati 22 prodotti poi inseriti nell’archivio dell’Arca del Gusto, il progetto di Slow Food per censire la biodiversità universale. I tecnici di Slow Food hanno successivamente selezionato la biodiversità rilevante sulla base delle potenzialità agronomiche dei prodotti e, in contemporanea, sono stati realizzati Laboratori del Gusto e Test Gastronomici per far conoscere le varie declinazioni dei prodotti censiti. Alcuni tra questi si sono svolti al Salone Internazionale del Gusto / Terra Madre, tenutosi a Torino dal 23 al 27 ottobre scorsi.
Slow Food Campania e Fondazione Slow Food per la Biodiversità, tenuto conto dei risultati raggiunti, hanno poi selezionato 15 prodotti componenti il Presidio della Biodiversità e, tra questi, ben tre produzioni su cui realizzare altrettanti Presìdi Slow Food:
1. Cipolla di Alife
2. Lupino Gigante di Vairano
3. Oliva Caiazzana
Ercole de Cesare, Presidente del GAL Alto Casertano spiega: “La collaborazione tra il GAL, Slow Food Campania e Fondazione Slow Food per la Bodiversità, ha dato degli importanti risultati, ben oltre gli obiettivi iniziali del progetto. L’aver contattato e incontrato ogni singolo custode del ricchissimo patrimonio che potrebbe scomparire dalle nostre tradizioni agricole, ha reso possibile la conoscenza approfondita di una realtà che può costituire le basi per un vero recupero delle attività agricole e agroalimentari. La nuova politica economica europea, infatti, ha posto già da tempo l’attenzione sulla diversificazione dell’agricoltura, sulla trasformazione della agricoltura iper-intensiva (che spesso per sua natura è poco attenta agli effetti derivanti dalla sua applicazione) ad una forma più consona ai nostri territori ancora e realmente rurali”.
Giuseppe Orefice, Presidente Slow Food Campania e Basilicata, sottolinea: “I Presìdi Slow Food hanno contribuito a salvare numerose razze animali, specie vegetali, formaggi, pani e salumi che rischiavano l’estinzione; hanno aiutato centinaia di produttori affinché potessero proseguire la propria attività, favorendo il contatto tra consumatori interessati alla qualità e disponibili a pagare un prezzo equo e remunerativo; hanno materialmente contribuito a dimostrare che un’altra agricoltura e un’altra produzione alimentare sono possibili”.
Vito Trotta, responsabile regionale Presìdi Slow Food Campania e Basilicata, infine dichiara: “I Presìdi Slow Food sono nati per tutelare i piccoli produttori e per salvare i prodotti artigianali di qualità. – – Grazie alla mobilitazione di tutta la rete Slow Food, la Fondazione Slow Food per la Biodiversità contribuisce al miglioramento delle tecniche di produzione, alla formazione dei produttori e al potenziamento del mercato, locale e internazionale, dei prodotti. Ciascun Presidio è normato da un apposito Disciplinare di Produzione. Per ottenere il contrassegno “Presidio Slow Food” è necessario che i produttori del Presidio abbiano sottoscritto il disciplinare di produzione del Presidio e siano riuniti in un’associazione”.