#TerrazzaSannio: la Falanghina Fois di Cautiero

Cos’è #TerrazzaSannio

#TerrazzaSannio è una iniziativa pensata per promuovere i vini, prodotti agroalimentari e i produttori del Sannio in un momento di difficoltà. È anche l’occasione per divulgare l’identità enogastronomica Sannita. I social sono uno strumento popolare rivelatosi utile a mantenere la comunicazione nei periodi di stanziamento imposto dalla necessità di limitare il contagio dal virus. Come sempre ogni limite è anche un’opportunità e si può realisticamente pensare che Facebook, Instagram e tutti le altre reti sociali consentano di superare quella barriera che talvolta impedisce o limita l’empatia e la condivisione nelle degustazioni ufficiali. Consentano la partecipazione di persone che in altre condizioni non penserebbero di presentarsi in una sala dove qualcuno parla per spiegare un vino.
Se il mezzo è popolare e apre a persone non abituate alle degustazioni, il linguaggio deve adattarsi. #TerrazzaSannio, allora, racconterà con parole poco tecniche e più suggestive, con ironia e immagini, la Falanghina, l’Aglianico, la Camaiola, la marchigiana i taralli e quant’altro offre il panorama produttivo del Sannio.
Promuovere attraverso la conoscenza, la comprensione, la condivisione.

Iniziamo con una Falanghina

Il primo appuntamento di #TerrazzaSannio è stato con la Falanghina Fois (pronunciato fuà) della cantina Cautiero.
Azienda giovane, fondata nel 2002, recuperando una cantina abbandonata a Frasso Telesino, un comune non tra i più noti del Sannio per produzione vitivinicola.
Fulvio e Imma, portano una storia comune a molti negli ultimi decenni, la storia di un ritorno all’agricoltura. Ci dice Fulvio:dopo aver fatto studi e lavori che nulla avevano a che fare con il vino, ho deciso di riprendere il lavoro di mio nonno e ne ho fatto oggi l’unico lavoro mio e Imma, mia moglie.
Il 2010 è stato il primo anno di produzione e imbottigliamento in proprio (tecnicamente si dice “all’origine”). L’azienda è conduzione biologica certificata. I produttori si sono impegnati per “migliorare la tecnica del nonno e ottenere vini che esprimano l’annata ed il territorio di provenienza. Dunque fermentazioni fermentazione spontanea, utilizzo limitato di solforosa , no alla chiarifica e alla stabilizzazione. La filtrazione è svolta solo per alcuni vini al fine di preservare la freschezza tipica del vitigno”.

Fois 2019 l’assaggio

La Falanghina Fois 2019 si è presentata una bella e franca espressione del vitigno. Colore paglierino intenso e vivace, capace di trasmettere euforia e voglia di bere. I profumi fini e opulenti di frutta esotica (ananas in particolare) e fiori primaverili gialli (ginestra) e bianchi (mughetto). Non particolarmente complesso ma ricco. L’assaggio è brioso con una freschezza euforizzante che si scioglie in una bella sapidità. Non c’è spigolosità, però, l’acidità è ben lavorata, levigata e controbilanciata dal tepore alcolico, seppur non eccedente. Si impone una persistenza imperiosa, fresca ed erbacea, evocativa di corse tra teneri steli primaverili.
Non meravigli la descrizione di rappresentazioni immaginifica. Il vino non è mera esperienza sensoriale, il vino è materia dell’animo, la possibilità di coglierne le più profonde sfumature attiene più alla sensibilità che non alle papille gustative. Non per caso in mitologia è un dono divino (Dioniso).
Un vino di grande gradevolezza e armonia, pur nella sua immediatezza.

Fois 2015

Lucia Cioffi sommelier e degustatrice ufficiale AIS, palato finissimo e umanità non da meno, ha bevuto, proprio nei giorni scorsi una il millesimo 2015. Un bianco maturato, dunque. Queste le sue annotazioni.
Falanghina piacevole, fresca e leggiadra, maturata splendidamente senza che il tempo l’abbia stavolta.
Di aspetto dorato e luminoso. Appena stappato, il profumo è pacato , i primi odori che giungono sono gli agrumi: l’arancio e anche un po’ di mandarino. Poi, un leggero mentolato, con fragranze floreali di mughetto e rosa bianca. Non si percepiscono note granché mature eccetto un tocco di miele che giunge di tanto in tanto. Sentori di entroterra lo legano al territorio, siepi, aghi di pino e la nota mentolata sempre presente. La zaffata minerale pure c’è e rimanda alla pietra focaia.
Il sorso è importante e irrora la bocca, acidità piacevole ed in sintonia con la sapidità. Lungo, il gusto del vino in bocca con ritorni saporiti di frutta, in ottimo equilibrio gustativo.

 

Chiunque voglia proporre prodotti sanniti a #TerrazzaSannio può inviare una mail a: terrazzasannio@ilgourman.it

 

Pubblicato da Antonio M An Medici su Sabato 9 maggio 2020