Domenica 25 marzo 2018 era domenica delle Palme, venti giorni prima il voto aveva provocato un sussulto nella mondo politico, premiando massicciamente forze dette anti-sistema. Sui social si susseguivano da giorni battaglie di pollici, commenti, tag, slide, finte bufale, acide battute e analisi di panna montata.
Era il caso di smetterla e proiettarsi con g(i)usto (e) spirito verso l’imminente Pasqua, così sul mio vomitatorio Facebook, sulla mia bacheca, insomma, decisi di aprire un nuovo fronte con la speranza di distogliere le truppe dal fronte politico: “per me la pastiera è solo una e è quella che fanno a Napoli perché sul a Napul a sann fà. Ad ogni modo, chiedo: vogliamo organizzare una sfida tra pastiera di grano e pastiera (mi sento male solo a scriverlo) di riso? Tra pastiera di Napoli e pastiera (un altro colpo al cuore) di Benevento? Lasciamo stare Camera e Senato e decidiamo se organizzare questa disfida.”
Seguirono decine di like e di commenti. La Disfida della Pastiera, oramai, era lanciata e doveva aver luogo. Ero rientrato il giorno prima da Lucca con il fermo proposito di rilassarmi, ma evidentemente la ricotta biodinamica che aveva già dinamizzato (nel senso di dinamismo e di dinamite)il mio intestino aveva smosso anche il fermo proposito.
In serata la location era già trovata (il WAPO BAR) e la data fissata, giovedì santo, 29 marzo.
L’indomani mattina, senonché un summit con i miei due supporter, Rino Di Domenico e Mario De Tommasi, che mi sopportano a fatica, stravolge data e location, la gara si svolgerà sabato Santo nel cuore della città, Palazzo Paolo V.
Con Mario vagheggiamo l’idea, già accennatami da Luigi Cutillo, di intitolare, con l’occasione della Disfida, un premio alla compianta Rita Abbagnale, encomiabile socia Slow Food della zona stabiese e autrice di una originale ricetta di pastiera con i fagioli.
Nonostante la furia organizzatrice, sostenni che non ci fosse il tempo per organizzare un premio all’altezza del merito della Abbagnale. Mario insisté sin quando non si scontrò con l’invito dei vertici nazionali Slow Food a rinviare alla successiva edizione l’istituzione del premio.
L’idea oramai era venuta fuori ed era giusta, come ha poi dimostrato l’esito finale della competizione gastronomica, per cui decidemmo comunque di annunciare l’istituzione del premio, assicurandoci di informare il fiduciario Slow Food di Benevento, Giancarlo De Luca cooptato anche nella giuria degli Esperti Mangioni.
Perdonerà il lettore un po’ di lungaggine, ma un puntuale cronaca era necessaria, a futura memoria.
Il giorno della gara il tempo è stato inclemente, con vento , pioggia, grandine e temperature repentinamente crollate. Ciò non ha impedito la partecipazione di 14 pastiere e di oltre venti giurati popolari oltre che di un pubblico interessato, giunto in parte anche da fuori provincia.
La Disfida era stata organizzata per valorizzare le tradizioni della cucina casalinga delle feste, smitizzare ogni ortodossia e anche la troppa enfasi che ammanta il mondo del food. Il regolamento recepiva questo obiettivo, lasciando liberi i partecipanti di preparare la pastiera come meglio avessero ritenuto. È arrivato di tutto ed era ciò che volevamo.
Indichiamo i partecipanti in ordine sparso: Minù, Mariagrazia De Luca, Carolina Luciano, Oriana Salvatore, Alfredo Manganiello, Carmen Laudato, Rosaria Pisaniello, Nonna Luisa, Beatrice Del Vecchio, Maria Scarinzi, Milena Orsini, Pasqualina Pica, Nonna Pina, Iannelli Viviana .
La giuria degli Esperti Mangioni era composta da (nell’ordine con cui appaiono nella foto sottostante): Giancarlo De Luca, fiduciario Solow Food Benevento, Mario De Tommasi, cooperatibva Ideas, Sandra Lonardo, senatrice, Loredana La Peccerella, professoressa e buongustaia, Milly Chica, Accademia Italiana di Cucina. Alla manifestazione è intervenuta anche la senatrice Danila De Lucia.
La giuria popolare è stata composta da 21 persone facenti parte del folto pubblico che, sfidando il clima avverso, ha animato la sala.
Il Consorzio Sannio Tutela Vini ha collaborato alla riuscita dell’iniziativa, offrendo l’ottimo passito di Falanghina Laureto della cantina sociale La Guardiense.
La pastiera vincitrice è stata realizzata da Pasqualina Pica sulla base della ricetta della Abbagnale. Gli esperti e il pubblico, dunque, hanno in qualche modo già attribuito alla generosa attivista dell’associazione fondata da Carlo Petrini, il numero zero del premio che sarà istituito a partire dall’edizione 2019 della Disfida della Pastiera.
Al secondo posto la pastiera di Oriana Salvatore, con la sua gustosissima pastiera di grano, e al terzo la pastiera di farro di Viviana Iannelli.
In ossequio alla tradizione della “pastiera beneventana”, realizzata col riso e chiamata torta dai puristi ortodossi della pastiera napoletana, la giuria popolare ha premiato col secondo posto il dolce realizzato da Carmen Laudato, autrice di una delle sole due pastiere di riso presentate.
Appuntamento all’anno prossimo.
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