Giancarlo De Luca, ingegnere, fiduciario della condotta Slow Food di Benevento, è stato il principale sostenitore del Mercato della Terra del Sannio, l’iniziativa annunciata in anteprima dal Sannio, che partirà il prossimo 18 marzo e si svolgerà nell’area mercatale di piazza Risorgimento/viale Mullusi, ogni terza domenica del mese. Lo abbiamo intervistato per raccogliere maggiori informazioni.
Da quanto tempo guida la Slow Food in città?
Sono fiduciario della condotta di Benevento dal 2014, quando, grazie alla fiducia dei soci, ho ereditato il ruolo e l’impegno di Erasmo Timoteo. In questi quattro anni abbiano avviato molti progetti per coinvolgere la città sulle nostre tematiche, quelle del buono, pulito e giusto, del rispetto delle produzioni agricole, degli agricoltori e della biodiversità. Il riscontro è stato positivo anche in termini di coinvolgimento, siamo passati da circa ottanta soci ai centotrenta attuali.
I Mercati della Terra sono un’iniziativa internazionale di Slow Food, ce ne spiega la filosofia?
In coerenza con i valori fondanti dell’associazione, questi mercati vogliono sollecitare un incontro consapevole tra consumatori e produttori. Non a caso per promuovere il nostro mercato abbiamo creato l’hashtag #GuardaChiediAscoltaCompra che racchiude il senso che per noi ha questo mercato: un luogo in cui i consumatori si fanno coproduttori, osservando cosa dona di autentico la terra, chiedendo informazioni, ascoltando le storie di chi lavora nei campi, comprando al giusto prezzo e per questa via sostenendo le piccole produzioni tipiche.
Qualsiasi produttore agricolo può partecipare a questo mercato?
Assolutamente no. I produttori interessati posso presentare delle candidature alle condotte di riferimento, queste poi effettuano una verifica sulla coerenza delle aziende con la filosofia dell’associazione. Notoriamente, a prescindere anche dalla certificazioni, accogliamo quei contadini che lavorano nel rispetto sostanziale delle regole del biologico e della biodiversità, dedicando tempo e spazio anche alle colture e alle produzioni minori. Devo dire che abbiamo ricevuto un numero inatteso di candidature, vagliate tutte con estrema cura, segno che i produttori riconoscono la bontà della nostra iniziativa e cercano un spazio accreditato per rappresentarsi e vendere i propri prodotti.
Ci anticipa, a grandi linee, cosa troveranno i consumatori interessati in questo mercato?
Ci sarà spazio per le produzioni provenienti da tutte le aree del Sannio: il Fortore con i caciocavalli e dei legumi, il Taburno con i formaggi, i salumi e i tartufi, la Salsiccia Rossa di Castelpoto, la Valle Telesina con i pomodori vernetechi (invernali) e i ‘mscuott (biscotto/tarallo tradizionale di San Lorenzello), l’area orticola apicese con verdure e ortaggi freschi, ci saranno produttori di formaggi da latte di pecora, produttori di pasta da grani antichi del Sannio. Abbiamo lavorato perché confluissero a Benevento anche produzioni di aree limitrofe, così dall’avellinese ci saranno produttori di nocciole, dal casertano produttori della cipolla Alifana, dalla zona di Roccabascerana una pregiata produzione di formaggi.
Ci sarà spazio anche per altro nel vostro mercato?
Abbiamo lavorato per creare una sinergia con altri attori del mondo produttivo locale e del sociale. Il Mercato della Terra del Sannio accoglierà così alcune produzioni artigianali locali, come quelle della pietra di Cusano Mutri, gli impagliatori e i maestri ceramisti, selezionati in collaborazione con CNA, ed operatori del sociale come la cooperativa sociale “Il sale della terra”
Ci saranno anche laboratori per l’educazione al gusto riservati ai bambini.
Ogni mese, infine, sarà dato spazio a un’associazione impegnata sul territorio su tematiche della solidarietà.
È la prima volta che Benevento capoluogo diventa riferimento per tutto il territorio. È stato complicato realizzare questo obiettivo?
Devo dire che abbiamo lavorato in stretta collaborazione e con la grande disponibilità di tutti i fiduciari delle condotte della Provincia, senza il cui supporto questo mercato non si sarebbe realizzato.
Articolo apparso sul Sannio, in Vite di Gusto, il 12 marzo 2018